Autore: Francesco

  • Morte conosciuta

    Noi, che capiamo meglio la morte che la vita, che riconosciamo, nella nostra ignoranza, il susseguirsi delle stagioni, dal gelo dell’inverno al torrido sole estivo: L’aridità della nostra voce che viene rimandata, come una eco dal pozzo senza fondo e senza ombra di fertile acqua, nel presente continuo: L’opprimente vista della continuità di tutto, come…

  • Mi odio perché

    Mi odio perché non riesco a capire; Mi odio perché non so stare al mondo; Mi odio perché non sopporto questo mio corpo fatto male, diverso; Mi odio perché il mio passo ed il respiro vanno nella stessa direzione, perché entrambi sono storpi, irregolari. Mi odio perché non so parlare, né scrivere, o semplicemente perché…

  • L’Infinito

    Vedo con lo sguardo perso: sul soffitto, su un tramonto, negli occhi tuoi, l’Infinito.

  • Le stanze vuote della casa

    È il caldo che bagna Le vie vuote della casa. È il sole che bagna Le camere vuote nella strada. Le stanze vuote della casa, fragorosamente vuote!

  • Il sorriso donato

    Il sorriso donato in una stanza accesa dall’allegria: dà vita! La molla che scatta ogni volta verso il mistero a cui ci volgiamo, – un altro che ti porta vita – un istante di energia, – fascio d’onde che tutto copre – un dio che cresce, muore e rinasce, in ogni nuovo istante, E’ Amore.

  • Fumo di vita

    La vita che brucia senza dare calore; scorre, si, ma non viene vissuta. Ed il fumo che s’innalza da questo lento bruciare forma immagini, visioni e sogni che a volte si hanno, senza capire. E solo il Santo e l’Eremita, riescono a capire, a controllare.

  • Fluire

    Ecco, tutto è immediato, senza un attimo di mezzo. La Vita, il fluire attraverso, sta già passando. È… passato.